Coloratissimi, pieni di suoni, rumori e di vita, rendono caratteristiche le città che li ospitano. Dal Piemonte alla Sicilia, passando per Roma, Napoli, città costiere e montane ma non solo, perché presenti anche nelle feste di paese e nelle fiere: sono i mercatini delle pulci e dell'usato che ravvivano le strade e l’economia italiana.
Spesso vi sarà capitato di vedere articoli di antiquariato, antichi o usati, oggetti di ogni genere su stand e bancarelle o semplicemente adagiati su teli stesi sul marciapiede: libri, giocattoli, lampadari, pezzi per auto o moto, mobili e arredamento vario, soprammobili e ancora vecchi cellulari o componenti per computer.
Tutto, si può trovare davvero di tutto in questi piccoli mercati a volte occasionali, ma spesso occupano in modo permanente un'area a loro dedicata.
I mercatini dell'usato si sono diffusi soprattutto negli ultimi anni, ossia quelli di maggior crisi, tuttavia sono stati un elemento sempre presente e in grande attività ed espansione. In tali periodi hanno fatto sì che la vendita di merce di uso quotidiano aumentasse, mentre nei periodi di benessere, con la messa in commercio di articoli sempre nuovi, hanno continuato ad esistere grazie alla rivendita degli stessi, che spesso avviene poco dopo l'acquisto.
I settori merceologici che i mercatini trattano sono vari, compreso l'antiquariato restaurato, anche se negli ultimi anni alcuni venditori hanno deciso di offrire solo certi tipi di merci, come modernariato, articoli per bambini e libri.
La provenienza di tali oggetti è varia, certi mercatini vendono articoli recuperati dalle attività di sgombero di negozi e aziende, a volte le stesse sono le proprietarie dei mercatini, alcuni rivendono merce acquistata su internet o da altri rivenditori a prezzi stracciati, oppure offrono articoli acquisiti tramite scambio di merce, ossia provenienti da baratto.
Gran parte degli articoli presenti nei mercatini delle pulci è da attribuire a delle figure caratteristiche, soprattutto del sud Italia, che si occupano di liberare cantine o magazzini dalle merci ormai in disuso che li occupano, a volte per ospitare una nuova attività: sono i cosiddetti "sbarazzi".
Tutto quello che è rivendibile, lo si ritrova poi nei mercatini dell'usato locali, dove il pericolo di acquistare merce frutto di reati è calato grazie alle nuove norme che li regolamentano e i controlli sempre più diffusi, che rendono più difficile e rischioso rivendere merce rubata.
La legge non solleva dalle sue responsabilità il venditore che non conosce l'origine di ciò che vende, per cui la scusa del "non lo sapevo" non lo esclude dalle conseguenze e dalle sanzioni previste.
I mercatini dell'usato si sono inseriti sempre di più all'interno del tessuto economico e sociale, tanto da diventare luoghi visitati da persone di ogni estrazione.
Rappresentano anche un'attrazione turistica importante, visto che le motivazioni che portano i visitatori a vederli non sono, infatti, solo economiche ma legate al folclore e alla diversità di etnie presenti in questi luoghi, poiché entrare in un mercatino delle pulci è un po’ come fare un piccolo giro del mondo, nel quale si trovano gli usi e i colori di tutti i paesi del globo.
Queste attività hanno anche un impatto ambientale positivo, poiché la richiesta di nuovi prodotti diminuisce grazie all'acquisto di articoli già esistenti e rimessi sul mercato. Questo fenomeno è amplificato soprattutto dalla presenza di restauratori, sia privati sia aziende, che si occupano del recupero e rimessa a nuovo di articoli usati.
Per i più curiosi, ecco una lista dei più famosi mercatini delle pulci d'Italia.